Il microbiota e l’uso di antibiotici
La maggior parte delle persone sono convinte che i microbi possano portare soltanto malattie e che quindi sia opportuno tenerli lontani dal proprio corpo, dai propri abiti, e dai propri alimenti. Questo ha dato origine alla proliferazione e ad un uso indiscriminato di saponi e deodoranti dotati di proprietà antimicrobiche, all’utilizzo di soluzioni disinfettanti per lavare frutta e verdura, all’aggiunta di antibiotici alle preparazioni alimentari, etc.
Esistono molti studi sull’effetto degli antibiotici sul microbioma umano. Tutte le volte che si utilizza un antibiotico, la flora batterica del corpo umano ne risente in modo evidente portando a una riduzione della diversità delle specie batteriche. Ciò è tanto più evidente se questo accade in quella fase compresa tra i due e i tre anni di vita nella quale il microbioma infantile si va organizzando per assumere una strutturazione definitiva, mentre studi su adulti hanno dimostrato come a seguito di un tre cicli di antibiotici eseguiti consecutivamente, alcuni individui non recuperano più la funzionalità microbiotica originaria.
Si è visto che anche una sola dose crea:
– una diminuzione della tipologia dei batteri benefici bifidobatteri e lactobacilli;
– un indebolimento della capacità dell’organismo di assimilare il ferro e digerire alcuni alimenti;
– una maggiore concentrazione di carboidrati rilasciati dall’intestino stesso;
– il rilascio di fucosio e acido sialico, due tipi di zuccheri liberati dai batteri benefici attraverso i loro enzimi, vere e proprie calamite per i patogeni.
Adottare una dieta sana ed equilibrata con l’assunzione di pre e probiotici è il primo passo da fare. I prebiotici sono alimenti ricchi di fibre composti da macromolecole non digeribili e dunque non assimilabili eppure molto importanti. Una volta che hanno raggiunto il colon (la parte terminale dell’intestino), vengono fermentati dai batteri stimolando la crescita e l’attività di ceppi benefici come Lactobacillus e Bifidobacterium con la conseguente riduzione di quelli potenzialmente patogeni.
Sono ottimi alleati della salute e ottimi per il ripristino dell’equilibrio della microflora intestinale.
Si è visto che anche una sola dose crea:
– una diminuzione della tipologia dei batteri benefici bifidobatteri e lactobacilli;
– un indebolimento della capacità dell’organismo di assimilare il ferro e digerire alcuni alimenti;
– una maggiore concentrazione di carboidrati rilasciati dall’intestino stesso;
– il rilascio di fucosio e acido sialico, due tipi di zuccheri liberati dai batteri benefici attraverso i loro enzimi, vere e proprie calamite per i patogeni.
Adottare una dieta sana ed equilibrata con l’assunzione di pre e probiotici è il primo passo da fare. I prebiotici sono alimenti ricchi di fibre composti da macromolecole non digeribili e dunque non assimilabili eppure molto importanti. Una volta che hanno raggiunto il colon (la parte terminale dell’intestino), vengono fermentati dai batteri stimolando la crescita e l’attività di ceppi benefici come Lactobacillus e Bifidobacterium con la conseguente riduzione di quelli potenzialmente patogeni.
Sono ottimi alleati della salute e ottimi per il ripristino dell’equilibrio della microflora intestinale.